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Traffico

Non aspettatevi niente

About Traffico

Traffico è creato e gestito da Caterina Sgarmiglia, che poi sono io.

È un blog che nasce nel dicembre 2024 dalla necessità di creare uno spazio sicuro dove l’espressione è padrona del contenuto. Dove scrivere è più importante di ciò che viene scritto, dove condividere è più importante di ciò che viene pubblicato e ascoltare è più importante di quello che si sente.

Spesso si rimane intrappolati in quello che è giusto fare, in quello che sembra più sicuro, e ci dimentichiamo di quello che ci piace, dell’espressione della nostra individualità. Aspettiamo tutti il nostro momento e poi quando tocca a noi parlare non abbiamo niente da dire.

Io vorrei superare, prima di tutto per me stessa, questo livello di superficialità. Vorrei poter andare oltre la paura dell’esposizione e trovare la mia forma di espressione più sincera.

C’è poco da sapere in aggiunta. Vi invito a prendere una pausa dalla vostra quotidianità, fermarvi un momento e dedicare il vostro tempo ad una lettura veloce. Ad entrare nel Traffico dei miei pensieri. Che poi, forse, sono anche i vostri.

Chi sono

Sono Caterina, una ragazza di Firenze che da dicembre 2024 ha deciso di condividere in questo spazio una parte dei suoi pensieri.

Scrivo da sempre, da quando sono veramente molto piccola. Ho dei testi scritti al computer (in modo discutibile) che risalgono alle scuole medie. Quando questo spazio per me era un diario segreto, dove ritrovarmi e dare forma ai miei pensieri.

Tempo fa, in uno dei miei testi, scrissi una cosa che spiega bene il mio legame con la scrittura, intesa come forma di pensiero capace di generarmi e generare le mie idee.

Spero che possiate trovare in questo Traffico qualcosa di me e qalcosa di voi stessi. Spero vi venga voglia di leggere e, perchè no, di scrivere.

Penso ciò che scrivo soltanto. Perché scrivere mi aiuta a pensare e a mettere ordine.

Tutto ciò che non scrivo non penso, non mi appartiene. Tutto ciò che non penso non sarà scritto su queste pagine, e resterà sempre, ai miei occhi, ignoto e disordinato.

Penso ciò che scrivo soltanto, perché scrivere è l’unica forma di pensiero che conosco, che mi è familiare e che ricordo. Nessuna opinione si forma fuori dalle pagine, fuori dalle lettere, fuori dalla parola scritta. Nessuna ipotesi, nessuna supposizione avrà per me altro posto.

Quando penso che il colore rosso possa rappresentarmi, è perché l’ho scritto. Quando vi confesso che sono stanca, è perché l’ho scritto. Quando mi ricordo cosa comprare al supermercato, è perché l’ho scritto. Quando mento, è perché ho scritto una bugia, quando arrivo in orario, è perché l’avevo  scritto, spesso sulla mano sinistra.

Quando mi convinco a fare qualcosa è perché ho scritto una lista dei buoni motivi per farla, quando mi ricordo la data della scoperta dell’America è perché l’ho scritta miliardi di volte.